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Scoperte

Una tomba vuota

Una tomba vuota in S. Maria in cryptam

di Nicola Bollino

A quaranta anni di distanza da quando furono eseguiti gli scavi al santuario della Madonna della Grotta, appuntai a quel tempo i momenti salienti degli scavi e a operazione finita pubblicai in collaborazione con F. Campanale un fascicolo che non aveva alcuna pretesa scientifica, ma solo di registrazione di ciò che era avvenuto dando ai reperti attribuzioni provvisorie e soggettive.
A distanza di anni, sia il Milani che apprese personalmente da me le ipotesi di identificazioni, sia Fra Conrad Greenia, cistercense, ospitato in comunità a Bari come le ultime pubblicazioni di Luigi De Palma hanno avuto modo di intessere storicamente rapporti, analogie e supposizioni che prima del 1974 non erano possibili.
Le nostre scoperte rispetto al disegno del Giovene precedente il 1936 nulla poteva dirsi della “stlla” dell’immago pietatis, dei due graffiti in malta, del palinsesto col volto di un eremita, dei due personaggi femminili del “Compianto” e soprattutto delle due tombe rinvenute dopo aver rimosso il terzo pavimento in basolato.
Ciò che appariva nel 1974 era una grotta con due altari settecenteschi uno dedicato alla Madonna della Grotta e l’altro sulla sinistra dedicato a S. Corrado il bavaro. L’archetto che chiude il cunicolo di S. Corrado era murato.
A distanza di anni la mia riflessione si è fermata sulle due tombe rinvenute sul secondo pavimento musivo. Quello verso l’altare conteneva delle ossa e l’altra verso l’ingresso era vuota.
Una domanda che mi sono posta. Come mai nel santuario della Madonna della Grotta ha tanta rilevanza l’attribuzione alla persona dell’eremita Corrado al quale si attribuisce il “cunicolo”, l’archetto del 1200, la probabile immagine del palinsesto, la reliquia del suo corpo custodita con dovizia di particolari nella chiesa matrice di Modugno e non si pensa minimamente alla tomba vuota.

  1. In linea di massima le biografie di s. Corrado sono collegate al santuario di S. Maria in cryptam.
  2. La permanenza di s. Corrado a Modugno è coniugabile con quella dei benedettini che rimasero a Modugno fino all’inizio del XIV sec.
  3. La tomba vuota scoperta nel 1974 nel pavimento musivo della grotta è in corrispondenza dello “speco” di s. Corrado.
  4. L’unico personaggio di cui fa menzione la storia di S. Maria in cryptam perché è vissuto per due anni da eremita è s. Corrado bavaro.
  5. La presenza di s. Corrado nella storia di Molfetta è ipotizzata con maggiore probabilità subito dopo la partenza dei benedettini dal monastero modugnese alla fine del XIII sec. mentre la cattedrale di Molfetta venne eretta nei primi anni del 1300. (1303 o 1313).
  6. Nella metà del XIV sec. si inizia il culto liturgico di S. Corrado.
  7. Se S. Corrado, dopo la sua Morte, fu onorevolmente sepolto in S. Maria in cryptam, come personaggio onorabile tanto da lasciare traccia nella fede popolare modugnese segno di una permanenza di lui in quel luogo anche dopo morte, e poiché molte altre ossa anonime furono scoperte al momento degli scavi del ‘74, la tomba vuota a chi apparteneva? E i Molfettesi da dove prelevarono il corpo del loro patrono?
  8. Le ossa anonime che Furono trovate erano nella grotta retrostante il muro di fondo dove attualmente è collocata la Pietà, ossa di due scheletri anonimi furono trovati ai piedi del campanile di fronte al primo gradino e a pochi cm. di profondità e infine ossa anonime furono trovate in una delle due tombe sconosciute fino al ‘74.
  9. La domanda più seria Sarebbe la seguente: “Dove poteva essere la sepoltura di s. Corrado vista l’attenzione e la cura avuta per conservarne la memoria?

Le scoperte del ‘74 hanno gettato diverse pietre nello stagno. Hanno sollevato problemi che riguardano la storia di S. Maria in cryptam, gli affreschi, i pavimenti, le tombe.



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