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Storia  

L'antico Santuario Madonna della Grotta Modugno (Ba)

SantuarioÈ un santuario rupestre le cui origini si perdono nella notte dei tempi. È una cavità ricavata nella roccia dal dilavamento delle acque che confluivano verso la lama Lamasinata.
Nel tempo però troviamo tracce di presenza umana dovuta al culto.
I reperti archeologici ci orientano verso la presenza di monaci brasiliani a partire dal IX secolo fino alle soglie del secolo XI quando subentrarono i monaci benedettini che fondarono la loro abbazia e rimasero fino al termine del XIII sec.
Fu luogo oltre che di preghiera anche di rifugio per i crociati che tornando dalla Terra Santa ivi trovavano ristoro per il corpo e per lo spirito.
Una presenza eccellente è registrata nel santuario intorno al 1125-26. Un monaco cistercense, pellegrino in Terra Santa, trova li suo eremitaggio e permane con la piccola comunità benedettina.
È S. Corrado Bavaro, attuale protettore della città e della diocesi di Molfetta (Ba).
Della sua presenza si conservano il “cunicolo” detto “di S. Corrado” e la sua tomba nel pavimento musivo del Santuario dove rimase custodito per 170 anni circa fino al 1303 quando i molfettesi lo prelevarono proclamandolo loro patrono.
La Chiesa lo dichiarerà ufficialmente Santo nel 1832.
Il santuario, meta di pellegrinaggi e di celebrazioni è anche luogo di preghiera e raccoglimento.
Lo custodiscono i Rogazionisti, figli di S. Annibale Maria Di Francia (Messina 1851-1927), i quali promuovono nella chiesa il carisma del loro fondatore “apostolo della preghiera per le vocazioni e padre degli orfani e dei poveri”.

Puntata 2

La Grotta 

Va detto anzitutto che il Santuario così appellato sito a poco più di due chilometri da Modugno nella provincia di Bari, non è unico in Italia, e soprattutto nel Meridione. Ricordiamo, infatti, quello di Praia a Mare (in provincia di Cosenza), di Reggio Calabria, di Bombine sulla costa ionica (distrutto da una frana il 10 maggio 2004) e, più vicino a noi, quello di Galatina.

La caratteristica di questi santuari o chiese è rappresentato dal fatto che essi si aprono nella parete di un vallone torrentizio, o a cavallo di dirupi, in una ampia profonda grotta formatasi nei secoli dall’azione erosiva delle acque.

La peculiarità? Essi sono, quasi sempre, “luogo di insediamento” di monaci eremiti. Ma direi soprattutto “punti di riferimento” nella retrovia delle forze crociate che si recavano o tornavano dalla Terra Santa.

La Puglia, è noto, è il tramite di collegamento con il vicino oriente e i porti di Bari e provincia e quello di Brindisi sono gli avamposti, i ponti di lancio verso la meta agognata. E sono anche un posto ideale per accogliere i feriti, per curare gli ammalati reduci, per seppellire i morti, i santi martiri. In questa ottica si affermano soprattutto Barletta, Trani, Molfetta e la stessa Bari dove appunto sorgono gli ospedali dei vari Ordini religiosi.

Ma sono anche punti di riferimento con i loro eremitaggi per quei valorosi che tornano dagli orrori di una guerra tremenda, bisognosi di ritrovare pace dello spirito prima ancora che risanamento del corpo, come appunto scelto – ripetiamo - da Corrado di Baviera.

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