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VoltoScritti del Fondatore

Protesta di Fede Cattolica

"Protesta di Fede Cattolica"

La Parola del Padre

Il brano scelto per questo mese appartiene al periodo giovanile di Annibale Di Francia quando a 18 anni collaborava già al giornale “La Parola Cattolica”. E’ un articolo scritto poco prima dell’apertura del Concilio Vaticano I mentre a Napoli si organizzava un contro Concilio di atei e massoni con l’appoggio di Garibaldi. Il testo rivela la profonda adesione che il giovane Annibale fin da allora nutriva per la fede cattolica:

“PROTESTA DI FEDE CATTOLICA”

Come si avvicina quel giorno solenne in cui nell’eterna Città i Pastori dei popoli riuniti accanto al Vicario di Gesù Cristo, ed animati dallo spirito del Signore sfolgoreranno gli errori tutti del secolo; così l’inferno più furibondo si agita e freme, e conoscendo come quel giorno segnerà un novello e splendido trionfo per la Chiesa di Gesù Cristo, così non lascia mezzo alcuno per combattere l’opera di Dio.
L’8 Dicembre, il giorno sacro dell’Immacolata Regina dei Cieli, quel giorno che la Chiesa cattolica riunita in solenne concilio studierà il modo come sollevare la società moderna dai grandi mali che la travagliano, quel giorno sotto il bel cielo di Napoli, fra quel popolo profondamente cattolico, i figli dell’empietà han fatto disegno radunarsi, e allo spirito di Dio contrapporre lo spirito di Satana, alla Verità la menzogna, alla Fede la miscredenza.

Il Deputato Ricciardi ha chiamato in convegno per quel giorno tutti gli atei, i massoni, i liberi pensatori, tutti coloro che odiano il nome di cristiano. Questi figli di perdizione pensano adunque riunirsi in Conciliabolo, ed, insultando la fede santissima di un popolo, bestemmiare il nome santo di Dio. Molti settarii han fatto già adesione per sì sacrilego ritrovo, né certo poter mancarvi in sì bel numero il famoso eroe dei due mondi.

Esso ha scritto una delle solite sue lettere, nella quale ogni pensiero è un delitto, ogni parola una bestemmia. Invero ci regge l’animo di riprodurre siffatte empietà nel nostro giornale, ci basta accennare che questo infelice osa col suo linguaggio di fango porre in dileggio la Verginità della gran Madre di Dio, e cosa orribile financo a dirsi, osa beffare ed insultare il Santissimo Sacramento dell’Eucaristia! ... Orrore! L’animo rabbrividisce innanzi a sì orrende bestemmie!...

Non è a dire intanto che fremiti di indignazione abbia sollevato questa lettera fra il popolo napoletano. Ed oggi ci piace riprodurre una nobile e coraggiosa protesta che troviamo in un giornaletto cattolico di quella Città: “Il Trovatore”. Essa ci rivela tutta quanta la indignazione di quel popolo religioso.

Eccone la protesta.

N. B. Segue la protesta: “I Cattolici di Napoli e la lettera di Garibaldi”, che non è di S. Annibale.

(da “La Parola Cattolica”, 31 Ottobre 1869) (Scritti vol. 52,05226)

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