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VoltoCenacoli Padre Annibale

Comunicazioni 05

Scheda Animazione Gennaio 2017

 

 

 

Scheda Animazione N. 1 Gennaio 2017

 

L'Ecumenismo

 

..."E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre". (Gv 10,16).

 

I. Invocazione allo Spirito Santo. Lettura della Parola della domenica o festa seguente (Riflessioni partecipate e applicazioni alla vita)

 

II. Coordinate spirituali: finalità del "Cenacolo P. Annibale":
1°. Pregare per le vocazioni
2°. Far pregare specie ammalati e anziani
3°. Essere "buoni operai" nel proprio stato di vita.
4°.
Spiritualità Rogazionista: (vedi "La Parola del Padre" pag. seguente).

 

III. Rosario Mariano-Vocazionale: le intenzioni di preghiera si affidano alla intercessione di Maria, "Madre delle Vocazioni".
tutta le sue dimensioni.

 

 Misteri gaudiosi

 

1° Mistero gaudioso: L'annunzio dell'angelo a Maria.
- Perché la stima per le persone edifichi la comunità.

 

2° Mistero gaudioso: La visita a S. Elisabetta.
- Perché il dono dell'amicizia alimenti le relazioni e la fraternità.

 

3° Mistero gaudioso: La nascita di Gesù.
- Perché la nascita di un bambino sia accolta come dono di Dio alla famiglia.

 

4° Mistero gaudioso: La presentazione al tempio.
- Perché parlando bene delle persone alimentiamo motivi di pace e di unione.

 

5° Mistero gaudioso: Lo smarrimento e ritrovamento di Gesù nel tempio.
- Perché la richiesta di perdono cementi maggiormente la fraternità.

 

Il S. Rosario si conclude con la Salve Regina e la Preghiera per le Vocazioni (dal pieghevole di "Preghiamo con Maria Madre delle Vocazioni" oppure una simile).

 

IV. Condivisione - Testimonianza dei membri del Cenacolo sulla diffusione del Rogate e l'impegno del mese precedente - Lettura di alcune testimonianze de "Le Comunicazioni" delle altre sedi - Consegna a tutti della "Scheda di animazione" da diffondere specie tra anziani e ammalati...

 

V. Impegno dei mesi di Dicembre: Offrire la Novena di Natale per i Pastori della Chiesa.

 

Manda Signore, Apostoli Santi nella tua chiesa

 

Il pensiero del Padre

 

Lettera agli amici

 

"Circa il tema dell' Ecumenismo", negli scritti di P. Annibale troviamo una famosa lettera che egli scrisse nell'agosto del 1925 (anno giubilare) ad "amici" di elevato livello intellettuale e retta coscienza ai quali spedisce il fascicolo dal titolo "Lettera agli amici" di c. 100 pagine in stampa. E' un testimonianza del suo animo per i "lontani" dalla fede cattolica. Il testo reca anche il Nulla Hosta della Curia arcivescovile di Messina.. Ecco il brano introduttivo:
"Come sacerdote di Gesù Cristo, fin da quando abbracciai questo Sacro Ministero, ho inteso sempre un vivo affetto che mi ha fatto desiderare il bene e la felicità altrui come di me medesimo.
Mi sembra di aver legame di una santa amicizia con tutti sulla Terra, siano della mia Religione o di un'altra, siano ricchi o poveri, Signori od Operai, umile e misera gente o alta aristocrazia. Ho veduto un mio fratello, un mio Signore in ognuno, e ciò che di meglio ho desiderato per me in questa vita e nell'altra, l'ho desiderato ugualmente per tutti.
In modo particolare la Lettera in fascicoli che Le dirigo, la ideai per quegli uomini dei quali, o per mia conoscenza personale, o per relazioni altrui, o per fama, ho conosciuto aversi doti ammirevoli di mente e di cuore, parendomi i più disposti per ricevere le pure espressioni del mio cuore, con pura imparzialità della più retta ragione.
Sappia deh! o Signor mio, che non mentisco innanzi a Dio, se Le dico che io L'amo e desidero la sua felicità come di me medesimo.
Tanto per ispirarle fiducia Le dico del mio essere: che avendomi il buon Dio elargiti beni temporali li ho impiegati, in circa cinquant'anni di altruismo, a raccogliere orfani derelitti d'ambo i sessi, e ne ho formato parecchi Orfanotrofii in Sicilia e nel Continente, e uno da un anno in Roma. Ho raccolti alle porte dei nostri Istituti poveri dei più miseri e abbandonati, ammettendoli del tutto gratuitamente a dispensazione giornaliera di minestra, pane e soldi, quanti battono alla porta dei miei Istituti. Non cerco con ciò alcun merito, non cerco contribuzione alcuna, non inquieto nessuno, ma sento vivo l'amore e il più grande rispetto per quei tipi di uomini il cui animo è bennato, la mente elevata, chiara e limpida la ragione, dei quali oso chiamarmi amico e servo; pei quali desidero la felicità temporale ed eterna".
(Scritti – Lettera agli Amici 1925)

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