Scheda Animazione N. 5 settembre - ottobre 2025
La Chiesa di fronte all'emergenza educativa
"Nessuno disprezzi la tua giovane età; ma sii di esempio ai credenti, nel parlare, nel comportamento, nell'amore, nella fede, nella purezza" (1Tm 4,12).
I. Invocazione allo Spirito Santo. Lettura della Parola della domenica o festa seguente (Riflessioni partecipate e applicazioni alla vita)
II. Coordinate spirituali: finalità del "Cenacolo P. Annibale":
1°. Pregare per le vocazioni
2°. Far pregare specie ammalati e anziani
3°. Essere "buoni operai" nel proprio stato di vita.
4°. Spiritualità Rogazionista: (vedi "La Parola del Padre" pag. seguente).
III. Rosario Mariano-Vocazionale: le intenzioni di preghiera si affidano alla intercessione di Maria, "Madre delle Vocazioni".
tutta le sue dimensioni.
Misteri della Luce
1° Mistero della Luce: Il Battesimo di Gesù nel Giordano.
- Perché la Chiesa nel fronteggiare l'educazione delle nuove generazioni in emergenza educativa trovi gli educatori disponibili a trasferire il contenuto del Vangelo nel loro cuore.
2° Mistero della Luce: Le Nozze di Cana.
- Perché nella confusa situazione del matrimonio in questa società i fidanzati cattolici inseriscano nell'educazione civile anche i grandi valori della fedeltà coniugale.
3° Mistero della Luce: L'Annuncio del Regno di Dio e la conversione.
- Perché nelle molteplici situazioni matrimoniali la Chiesa trovi la serenità e la costanza di curare, riparare e promuovere la via sacramentale.
4° Mistero della Luce: La Trasfigurazione di Gesù.
- Perché il tema della riconciliazione venga accompagnato e testimoniato dalla vita della comunità e degli amici.
5° Mistero della Luce: L'Istituzione dell'Eucarestia.
- Perché con il mistero dell'Eucaristia, presenza viva e reale di Cristo, accompagniamo i giovanissimi alla preparazione alla vita nella comunione e nella gioia.
Il S. Rosario si conclude con la Salve Regina e la Preghiera per le Vocazioni (dal pieghevole di "Preghiamo con Maria Madre delle Vocazioni" oppure una simile).
IV. Condivisione - Testimonianza dei membri del Cenacolo sulla diffusione del Rogate e l'impegno del mese precedente - Lettura di alcune testimonianze de "Le Comunicazioni" delle altre sedi - Consegna a tutti della "Scheda di animazione" da diffondere specie tra anziani e ammalati...
V. Impegno dei mesi di settembre-ottobre: i fidanzati avviati al matrimonio assumano gli impegni per una illuminata preparazione.
Manda Signore, Apostoli Santi nella tua chiesa
Il pensiero di S. Annibale
La Chiesa di fronte all'emergenza educativa
Il tema di questi mesi è particolarmente impegnativo perché riguarda un argomento tanto caro a S. Annibale: l'educazione. Quella che presentiamo è l'esposizione del suo pensiero che traiamo sparso qua e là nei volumi dei Regolamenti. E' una preziosa sintesi del suo pensiero vero, personale e illuminato. Queste linee portanti qui descritte hanno educato per più di cento anni gli alunni e le alunne dei suoi istituti. Il tema religioso non è toccato specificamente ma la santità, le virtù e lo studio ne esprimono chiaramente il contenuto. I suoi e le sue seguaci continuino ad esercitare l'importanza si questo insegnamento che non muta con il tempo.
Nel "Trattato degli Orfanotrofi", il Fondatore riporta il pensiero di San Giovanni Crisostomo, al quale si associa molto volentieri e su questa pista sviluppa il suo pensiero e la sua attività, con la consapevolezza che per esprimere il ministero dell'educazione bisogna essere soprattutto santi: l'educazione dei fanciulli è l'arte delle arti, e nessun'arte umana, sia pure di scultori o di pittori esimi, può assurgere al merito di quelli che sanno adolescentium fingere mores! Formare, cioè, al bene i costumi degli adolescenti. È stato detto che per saper bene educare, bisognerebbe che uno fosse teologo, filosofo e santo. Per questa ragione, Padre Annibale preferiva educatori religiosi; raccomandava alle superiore di promuovere l'istruzione delle suore anche nelle discipline ecclesiastiche, sia per l'insegnamento della religione nelle scuole interne, come anche per l'educazione e formazione delle orfane. Il Di Francia definisce il profilo dell'educatore con una straordinaria completezza di doti e caratteristiche che esigeva anche dai laici [a volte costretto ad assumere per mancanza di personale interno]. L'educatore, per il ruolo che copre e per essere efficace nei suoi interventi, deve armarsi di santa pazienza, dolcezza, mansuetudine, e carità, deve possedere pietà, zelo, carità. Se laico, deve frequentare i sacramenti, partecipare alla S. Messa e tenere specchiata condotta morale che deve trasparire negli atti, nei gesti, nelle parole e in tutto il modo di agire, di parlare e di pensare. Il Fondatore vuole educatrici ed educatori diligenti, attivi, intelligenti, di una intelligenza intuitiva, possibilmente sempre in crescita. L'intelligenza è una delle caratteristiche fondamentali dell'educatore, il cui primo dovere è quello di conoscere l'educando nella sua concretezza storica, come persona umana composta di facoltà sensibili, psichiche, spirituali, soprannaturali, intellettuali, affettive, volitive. L'educatore deve avere la capacità di comprendere il ragazzo sotto tutti questi aspetti; inoltre, si renderà conto di eventuali traumi e condizionamenti psichici; delle esigenze e delle potenzialità dei singoli; allo scopo di personalizzare l'azione educativa, rispettando la singolarità della persona. Una intelligenza pratica e responsabile che, nell'ambito dell'obbedienza e della normativa, abilita le educatrici a inventare iniziative e a prendere decisioni, a volte anche urgenti, per il miglior andamento della comunità. Intelligenti, ma anche diligenti, per attuare con immediatezza e precisione interventi e attività inerenti ad un ufficio che impegnava l'educatrice nell'arco dell'intera giornata.
(Scritti vol. V pagg. 37-39).