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XXXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / C

Domenica 101119ANTIFONA D’INGRESSO   La mia preghiera giunga fino a te; tendi, o Signore, l'orecchio alla mia preghiera. (Sal 88,3)

 

 COLLETTA    Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

 

 SULLE OFFERTE    Volgi il tuo sguardo, o Padre, alle offerte della tua Chiesa, e fa' che partecipiamo con fede alla passione gloriosa del tuo Figlio, che ora celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore.

 

ANTIFONA ALLA COMUNIONE   Il Signore è mio pastore, non manco di nulla; in pascoli di erbe fresche mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. (Sal 23,1-2)

 

 DOPO LA COMUNIONE    Ti ringraziamo dei tuoi doni, o Padre; la forza dello Spirito Santo, che ci hai comunicato in questi sacramenti, rimanga in noi e trasformi tutta la nostra vita. Per Cristo nostro Signore.

 

PRIMA LETTURA (2Mac 7,1-2.9-14)

Il re del mondo ci risusciterà a vita nuova ed eterna.

Dal secondo libro dei Maccabei

In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli presi insieme alla loro madre; il re cercò di costringerli, a forza di flagelli e nerbate, a cibarsi di carni suine proibite.
Il primo di essi, facendosi interprete di tutti, disse al re: "Che cosa cerchi di indagare o sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le patrie leggi".
E il secondo, giunto all'ultimo respiro, disse: "Tu, o scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a vita nuova ed eterna".
Dopo torturarono il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e stese con coraggio le mani e disse dignitosamente: "Da Dio ho queste membra e, per le sue leggi, le disprezzo, ma da lui spero di riaverle di nuovo"; così lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza del giovinetto, che non teneva in nessun conto le torture.
Fatto morire anche questo, si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti. Ridotto in fin vita, egli diceva: "È bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te la risurrezione non sarà per la vita".

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 17)

Salmo 061116Accogli, Signore, la causa del giusto, sii attento al mio grido. Porgi l'orecchio alla mia preghiera: sulle mie labbra non c'è inganno. R.

Sulle tue vie tieni saldi i miei passi e i miei piedi non vacilleranno. Io t'invoco, mio Dio: dammi risposta; porgi l'orecchio, ascolta la mia voce. R.

Proteggimi all'ombra delle tue ali; io per la giustizia contemplerò il tuo volto, al risveglio mi sazierò della tua presenza. R.

 

 

 

 

SECONDA LETTURA (2Ts 2,16 - 3,5)

Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi

Fratelli, lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.
Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore si diffonda e sia glorificata come lo è anche tra voi e veniamo liberati dagli uomini perversi e malvagi. Non di tutti infatti è la fede. Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi custodirà dal maligno.
E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto vi ordiniamo già lo facciate e continuiate a farlo. Il Signore diriga i vostri cuori nell'amore di Dio e nella pazienza di Cristo.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gv 11,25.26)

R. Alleluia, alleluia.

Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore; chi crede in me non morirà in eterno.

R. Alleluia, alleluia.

 

+ VANGELO (Lc 20,27-38 (forma breve: Lc 20,27.34-38)) Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi

Dal Vangelo secondo Luca

[In quel tempo, si avvicinarono alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione], e posero a Gesù questa domanda: "Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.
C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli.
Da ultimo anche la donna morì. Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie".
[Gesù rispose: "I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui"].

Parola del Signore.

 Domenica 061116 2

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