S. Annibale M. Di Francia apostolo del Rogate a Catania
(P. Nicola Bollino r.c.j.)
CONCLUSIONE
Il cammino del Rogate vivente P. Annibale aveva fatto un lunghissimo percorso tanto che la Chiesa ufficiale aveva accolto detta preghiera come comando di Gesù. Successivamente furono aperti Centri Vocazionali a tutti i livelli, promosso Convegni nazionali ed internazionali, emanato documenti ufficiali … poi Paolo VI nel 1964 istituì la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.
Ora non si concepisce pastorale che non sia vocazionale.
Diamo lode al Signore perché il suo Divino Comando viene eseguito come rimedio alla mancanza di vocazioni sacerdotali e religiose e ringraziamolo perché ha suscitato S. Annibale apostolo del Rogate e gloria della Sicilia.
A lui possiamo rivolgerci con rinnovata fiducia, come intercessore, perché nei seminari, nelle case religiose e nelle missioni non manchino i generosi ministri dell’altare e le anime consacrate.
Ecco qualche citazione dell’ alato Salmo con cui P. Annibale onorò il 25° di episcopato del Cardinal Giuseppe Benedetto Dusmet. Era l’anno 1892.
”Per l’unto del Signore Card. Dusmet arcivescovo di Catania”.
Salmo
- Saluta Catania
“Dai mari di mezzogiorno è giunto fino a noi il rumore grande delle tue feste, o Figliuola dell’Etna.
Scuoti la tua fronte, sollevati, rizzati, o tu che hai rose sul volto e viscere di fuoco…
Come Gerusalemme, nel giorno del tuo trionfo, circòndati di esultanza…
Che è mai ciò ch’io veggo nelle tue piazze, o città eletta? Oggi mille uomini a te vengono dalle tue contrade d’oriente.
E altri mille ne vengono da quelle dell’occidente e dal settentrione, e dal mezzogiorno, e tutti narrano la carità dell’Unto del Signore”
“Danzate, danzate, o figliole della città eletta; riempite di suoni, di cantici e di festa le piazze della Figlia dell’Etna.
Voi giovani, voi vecchi, voi ricchi, voi poveri, voi tutti che abitate in una terra di benedizione, non cessate di lodare e di esaltare il Signore Dio d’Israele.
… o Catania il tuo decoro non verrà mai meno, e le tue consolazioni nel Signore non avranno mai fine”.
Grazie!
Messina 22/2/1892
(Scritti vol. 53)
![]() |