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La Via Mariana

I CAPISALDI DELLA SANTITÀ DI S. ANNIBALE

(P. Nicola Bollino r.c.j.)


PARTE II
SULLE TRACCE DELLA SANTITÀ DEL PADRE

4 - LA VIA MARIANA

4.1 - Imitazione.
     "Gesù Cristo Signor mio amò immensamente e onorò la sua santa Madre".
     Sarebbe superfluo richiamare l'amore e il rispetto che in tutta la vita Gesù ha mostrato verso Maria. Da Betlemme al Calvario Gesù e Maria furono un cuor solo ed un'anima sola.

4.2 - P. Annibale e Maria.
- Tenera devozione a Maria
     "L'amore tenero, profondo, dolce, soave, verso la Gran Madre di Dio Maria SS. - scrive il Padre - è quella fiamma di amore che forma i santi, quella fiamma che non può discompagnarsi dall'amore di Dio e senza la quale nessuna grazia del Signore può ottenersi. L'Immacolata Signora si è Colei che forma l'amore di tutti i predestinati" (Vol. 45, pag.160).
     Padre Annibale ha realizzato nella sua vita questo amore raccomandato da Gesù sulla Croce verso la sua Madre: "Ecco tua madre!" e il culto raccomandato dalla Chiesa e trasmessi in eredità spirituale ai suoi figli con l'esempio e gli scritti.

4.2.1 - L'amore a Maria: Tessera speciale
     Questo amore costituisce una "tessera speciale". È fiamma d'amore che forma i santi, che non può essere divisa dall'amore di Dio, senza di esso nessuna grazia si può ottenere:
     Ancora: non si può amare Gesù se non si ama Maria.
     "Amate la SS. Vergine con grande trasporto di amore, scriveva, perché così crescerete in ogni virtù e sarete tutte del Signor Nostro Gesù Cristo" (Vol. 34, pag. 219).

4.2.2 - Segno vocazionale
     L'amore alla Madonna - scriveva - è "certezza di perseveranza nella vocazione" (Nuper Inventa vol. X p. 168).
     Scriveva ai seminaristi:
     "Se io potessi sapere chi è tra questi chierici il più perfetto amante della S. Madre di Dio...vorrei quasi venerarlo come un futuro Santo come uno che diventerà certamente uno zelante ministro del Signore" (N.I. Vol. 3 p. 183).

4.2.3 - La Sacra Schiavitù d'Amore
     L'espressione più alta del suo amore a Maria è: "La Sacra Schiavitù d'amore" di S. Luigi M. Grignon di Monfort. Il Padre spiega che essa:
- Unisce
     Perché Gesù e Maria ci uniscono ai loro divini cuori e ci partecipano le loro grazie.
- Ci fa crescere
     "Nella conoscenza e nell'amore di Gesù e di Maria, ci attirerà molte benedizioni in vita e ci renderà eternamente felici, se saremo fedeli e perseveranti" (Non disse mai no, pp. 190-194).
     Nel 1876 non ancora sacerdote si consacra a Maria "schiavo" e chiede 12 grazie, come 12 stelle.
     Gli elementi di questa richiesta ci sembrano, a prima vista, vacui, poetici, forse inconsistenti, sono invece i segni già evidenti di quel cammino di santità intrapreso in giovanissima età al tempo della seconda conversione e da cui si colgono i prodomi dei capisaldi della sua vita interiore: il Paradiso, l'Amore ardente a Gesù, Fede viva nei meriti di Gesù e nell'intercessione di Maria, l'Umiltà in grado eroico, Conformità alla volontà di Dio, La grazia di contentare Gesù, il Santo Sacerdozio con la grazia della scienza ecclesiastica e del vero zelo apostolico, Lo spirito della preghiera, La grazia di predicare e lodare Gesù, Raccoglimento e silenzio con l'esercizio della divina presenza, Tenera devozione a Gesù Sacramentato, La perseveranza finale.

4.2.4 - Imitazione delle sue virtù
     L'impegno della sua santificazione e della guida delle anime lo portava a scoprire ed utilizzare tutti i mezzi a disposizione per ottenerla.
     Maria certamente ebbe un ruolo importante nella sua vita in ordine al cammino di perfezione:
     "L'amore della SS. Vergine consiste principalmente nell'imitazione delle sue virtù, specialmente l'umiltà, l'illibatezza dell'anima, l'amore forte e costante per N.S., lo zelo della sua gloria e della salute delle anime, una grande carità e dolcezza..." (Vol. 34, p. 319).
     Proclamando Maria "Divina Superiora" sperava ogni bene per le due congregazioni, per i suoi figli spirituali specie una vera devozione verso la Madre di Dio che tendesse all'IMITAZIONE delle sue virtù:
     "Fatemi camminare per quella via per la quale io riesca alla mia santificazione e alla santificazione delle anime" (Non disse mai no - Tusino p. 187).


 

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