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VoltoScritti del Fondatore

Imitazione di Gesù

Imitazione di Gesù Signor mio

Questo testo fu scritto da P. Annibale durante un suo ritiro spirituale nel settembre del 1910 a Trani dove da poco aveva aperto la casa femminile delle figlie del Divino Zelo.

È la traduzione pratica delle “Beatitudini” che lui si sforza di mettere in pratica imitando “Gesù Signor mio”.

Stralciamo qualche appunto:

1. Gesù Signor mio nei suoi tremendi patimenti si racco­glieva interiormente e pregava incessantemente.
2. Gesù Cristo Signor mio fece sempre la volontà del suo eterno Genitore.
3. Gesù Cristo Signor mio compatì i peccatori, li cercò, li amò.
4. Gesù Cristo Signor mio amò i suoi nemici, li perdonò, li scusò, pregò per loro e fece loro del bene, s’immolò per loro e se ne salvarono!
5. Gesù Cristo Signor mio fu mansueto ed umile di cuore.
6. Gesù Cristo Signor mio fu suddito di Maria SS. e di S. Giuseppe e li ubbidì.
7. Gesù Cristo Signor mio amò immensamente e onorò la sua Santa Madre.
8. Gesù Cristo Signor mio amò immensamente per me il patire e il morire, e patì e morì per me!
9. Gesù Cristo Signor mio desiderò ardentissimamente e procurò indefessamente la gloria indefinita del Padre e la santificazione somma e la salute delle anime.
10. Gesù Cristo Signor mio non si scusò, accusato a torto tacque e sopportò.
11. Gesù Signor mio amò i poveri e consolò gli afflitti.
12. Gesù Signor mio amò i bambini e li esaltò.
13. Gesù Signor mio diede tutto se stesso per noi.
14. Gesù Signor mio fu astinentissimo nel mangiare e nel bere, e soffrì la fame e la sete.
15. Gesù Signor mio vegliava le notti a pregare con gemiti e clamore valido.
16. Gesù Signor mio gemeva e pregava per le vocazioni degli Apostoli e dei Santi di tutti i tempi.
17. Gesù Cristo mio non fu accettatore di persone.
18. Gesù Cristo mio insegnò la verità senza umani rispetti.
19. Gesù Cristo mio fu sempre composto e modesto, anche nel più grave patire.
20. Gesù Cristo mio custodì gelosamente la reputazione di Giuda stesso.
21. Gesù Cristo mio si umiliò sempre innanzi al Padre suo, si umiliò al cospetto degli Apostoli, lavando loro i piedi.
22. Gesù Cristo mio non passò un momento senza patire, pregare e faticare.
23. Gesù Cristo mio fu sempre povero, amò sempre la po­vertà, la praticò sempre, sempre.
24. Gesù Cristo mio negli atti era soave, tenero, attraente.
25. Gesù Cristo mio non disse una parola che non fosse santa e perfetta.
26. Gesù Cristo mio osservò pienamente tutta la legge, anche quella civile, pagando pure il tributo a Cesare.
27. Gesù Cristo mio fuggì gli onori e andò incontro ai disprezzi.
28. Gesù Cristo mio fu forte, coraggioso e costante nel patire.
29. Gesù Cristo mio amò, sospirò la Croce tutta la vita; vi si attaccò e vi si immolò con la sua preziosissima Vita, per amor mio.
30. Gesù Cristo mio si fece tutto a tutti, e diede tutto se stesso per me e per tutti nella vita, nella morte, nella resurrezione e nella SS. Eucaristia.
31. Gesù Cristo mio con somma prudenza non fidò il suo interno ai Giudei, rispose convenientemente ad ogni loro domanda.
32. Gesù Cristo nascose il suo infinito patire col silenzio.
33. Gesù Cristo mio alle ingiurie rispondeva con dolcezza.
34. Gesù Cristo mio orava con la faccia per terra innanzi al suo Eterno Padre.
35. Gesù Cristo mio non solo ci amò infinitamente, ma infinitamente ci rispettò e ci rispetta!
36. Gesù Cristo mio sopportò e sopporta le infedeltà e ogni miseria degli eletti e dei peccatori, con instancabile e somma pazienza.
37. Gesù Cristo mio alternò la vita attiva e la contemplativa.

Trani, 20 settembre 1910

(Antologia Rogazionista pag. 90)

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