'La vita dell'uomo tra realtà visibili e invisibili'

"... Per mezzo di Lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili ..." (Col. 1, 16).

I. Invocazione allo Spirito Santo. Lettura della Parola della domenica o festa seguente (Riflessioni partecipate e applicazioni alla vita).

II. Coordinate spirituali: finalità del "Cenacolo P. Annibale":
1°. Pregare per le vocazioni 2°. Far pregare specie ammalati e anziani
3°. Essere "buoni operai" nel proprio stato di vita.
4°. Spiritualità Rogazionista: (vedi "La Parola del Padre" pag. seguente).

III. Rosario Mariano-Vocazionale: le intenzioni di preghiera si affidano alla intercessione di Maria, "Madre delle Vocazioni" tutta le sue dimensioni.

 Misteri dolorosi

1° Gesù suda sangue nell'orto del Getzemani.
- Perché nelle tentazioni e prove della vita prevalga in noi sempre l'accettazione della volontà di Dio.

2° La flagellazione di Gesù.
- Perché nel cammino della vita spirituale prevalga in noi la voce dello Spirito di Dio sulle passioni della mente e del cuore.

3° La coronazione di spine.
- Perché il riferimento a Gesù Via, Verità e Vita vinca sulle idee del mondo, della carne e del demonio.

4° Gesù sale al Calvario carico della croce.
- Perché le croci e le sofferenze della nostra umanità siano giusta purificazione per i meriti della passione di Gesù.

5° Gesù muore in croce.
- Perché le attività della mente e del corpo siano offerte gradite a Dio nello spirito delle rinunce battesimali.

ll S. Rosario si conclude con la Salve Regina e la Preghiera per le Vocazioni (dal pieghevole di "Preghiamo con Maria Madre delle Vocazioni" oppure una simile).
• Condivisione - Testimonianza dei membri del Cenacolo sulla diffusione del Rogate e l'impegno del mese precedente - Lettura di alcune testimonianze de "Le Comunicazioni" delle altre sedi - Consegna a tutti della "Scheda di animazione" da diffondere specie tra anziani e ammalati.
• Impegno del mese di marzo: offrire la Via Crucis per i sacerdoti e i consacrati anziani e ammalati.

La Parola del Padre

Tra visibile e invisibile

Il tema di questo mese ci impegna ad individuare negli scritti di P. Annibale una possibile connessione con la vita del nostro santo. E' intensissima la frequentazione e l'esperienza col tema delle "Rivelazioni private" e dei mistici in genere. Vogliamo cogliere il suo pensiero circa l'attendibilità delle Rivelazioni.

1. Possibili inganni
"Io ho sempre ritenuto, nell'insegnamento di parecchi mistici che nelle visioni e locuzioni non si debbono prendere come parole scritturali, che talune alle volte bisogna ometterle, e talune darle con qualche spiegazione per dar loro un significato giusto e prudente " (Scritti vol. 29 p. 82).

2. Prudenza e correttezza sacra
"...non procedere con cieca fede, allo stesso livello dei libri Canonici e dei Decreti della Santa Chiesa. Molti sono gli abbagli che possono prendere anche le anime più illuminate - specialmente se donne - in simili visioni, rivelazioni e locuzioni o ispirazioni. Non di rado l'operazione divina subisce le alterazioni del canale umano pel quale passa... per es. chi potrebbe consacrare ogni visione della Emmerich? Chi tutte le rivelazioni di S. Brigida ad verbum, quando tra l'una e l'altra c'è alle volte qualche contraddizione? Io amo molto le rivelazioni di anime sante private, ma non (ne) accetto mai tutto il tenore! Se debbo pubblicare rivelazioni ecc. sopprimo, tolgo, correggo ciò che può urtare col sano criterio, o tradizioni accreditate o opinioni di sacri e dotti scrittori. E credo di far cosa buona e prudente..." (Scritti vol. 29 p. 82).

3. Ragione e prudenza
"... Ciò è dimostrato dall'esperienza, nonché da tutti i teologi mistici, fra cui S. Giovanni della Croce e S. Teresa, Castrovetere, Paulin, P. Serafino e tanti altri, ragione e prudenza vogliono che non si prendano tutte le parole (delle rivelazioni) come proposizioni prossime a fede, e tanto meno ciò deve farsi quando vengono a collisione, non solo con autorità d'insigni scrittori, ma anche quando urtano la innocua devozione in persona di Santi" (Scritti vol. 37 p. 115-117).