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13 Settembre 2020

XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / A

Domenica 130920 ANTIFONA D’INGRESSO    Da', o Signore, la pace a coloro che sperano in te; i tuoi profeti siano trovati degni di fede; ascolta la preghiera dei tuoi fedeli e del tuo popolo, Israele. (cf. Sir 36,15-16)

 

 COLLETTA     O Dio, che hai creato e governi l'universo, fa' che sperimentiamo la potenza della tua misericordia, per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

 

 SULLE OFFERTE     O Accogli con bontà, Signore, i doni e le preghiere del tuo popolo, e ciò che ognuno offre in tuo onore giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore.

 

ANTIFONA ALLA COMUNIONE    Come Quanto è preziosa la tua misericordia, o Dio! Gli uomini si rifugiano all'ombra delle tue ali. (Sal 36,8)

 

 DOPO LA COMUNIONE     La potenza di questo sacramento, o Padre, ci pervada corpo e anima, perché non prevalga in noi il nostro sentimento, ma l'azione del tuo Santo Spirito. Per Cristo nostro Signore.

 

 

PRIMA LETTURA (Sir 27,30- 28,7)

Perdona l'offesa al tuo prossimo, e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.

Dal libro del Siracide

Il rancore e l'ira sono un abominio, il peccatore li possiede. Chi si vendica avrà la vendetta dal Signore ed egli terrà sempre presenti i suoi peccati. Perdona l'offesa al tuo prossimo e allora per la tua preghiera ti saranno rimessi i peccati.
Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo, come oserà chiedere la guarigione al Signore? Egli non ha misericordia per l'uomo suo simile, e osa pregare per i suoi peccati? Egli, che è soltanto carne, conserva rancore; chi perdonerà i suoi peccati?
Ricordati della tua fine e smetti di odiare, ricordati della dissoluzione e della morte e resta fedele ai comandamenti. Ricordati dei comandamenti e non aver rancore verso il prossimo, ricordati dell'alleanza con l'Altissimo e non far conto dell'offesa subita

Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 103)

Salmo 130920Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tanti suoi benefici. R.

Egli perdona tutte le tue colpe, guarisce tutte le tue malattie; salva dalla fossa la tua vita, ti corona di grazia e di misericordia. R.

Egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere. Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe. R.

Egli Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono; come dista l'oriente dall'occidente, così allontana da noi le nostre colpe. R.

SECONDA LETTURA (Rm 14,7-9)

Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore; se noi moriamo, moriamo per il Signore.
Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi.

Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Gv 13,34)

R. Alleluia, alleluia.

Vi dò un comandamento nuovo, dice il Signore, che vi amiate a vicenda come io ho amato voi.

R. Alleluia, alleluia.

 

+ VANGELO (Mt 18,21-35) Non ti dico di perdonare fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: "Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?". E Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
A questo proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi. Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti. Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito. Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: ''Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa''. Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: ''Paga quel che devi!''. Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: ''Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito''. Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.
Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: ''Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato. Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?''. E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello".

Parola del Signore.

Domenica 130920 2

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